Chi sono

Ironicamente romantica, bizzarra, eclettica, creatrice di composizioni visibili a occhio nudo, capelli rossi. 

Nell’età della ragione, scappo dalla periferia romana e mi rifugio nella campagna, seguita da un pastore tedesco (o viceversa). 

Scelgo un piccolo paese a nord di Roma, un borgo medievale con una foresta intorno dove scorre il fiume Treja. 

Mi muovo a mio agio, mi inebrio con i profumi del sottobosco, scambio cuccioli di cinghiale per peluche, scappo rincorsa da pastori maremmani, affino la mia innata introspezione (misantropia a giorni alterni). 

Vivo la natura senza filtri, passeggio nei boschi con l’accolita di cani che sempre mi accompagna, immergo i piedi nel fiume, annuso la terra con avidità. 

Osservo le composizioni e le armonie che la natura esegue con grande maestria. 

Mi perdo nei più piccoli dettagli e mi ritrovo a raccogliere gli elementi che diventeranno poi le mie personali rappresentazioni della natura stessa,  di quello che lei inconsapevolmente mi aveva ispirato. Persuasioni subliminali. 

Inizio provando diverse tipologie di collanti, fino a quando non trovo la resina e comincio a sperimentare. 

Nel 2015, allo scadere dell’ennesimo contratto di lavoro, espongo le mie creazioni nei mercatini d’artigianato e a mia grande sorpresa tutta la ruota inizia a girare. 


Mi appaga creare composizioni, fermare il tempo, ingrandire i difetti, cambiare forma alle cose. Mi piace l’idea astratta di indossare il pattern di una foglia, le venature di un petalo, trasformare la buccia di cipolla in una gemma preziosa. 

Cambiare i ruoli delle cose, disinnescare le abitudini visive. 


Nei miei gioielli c’è tutto questo, se siete arrivati fin qui è chiaro che riuscite a vederlo.